Il sole incastonato

Il cielo è immobile
come il sangue della preda che assaggia e resta impavida, nel suo istante.
Dimentico il movimento per cui sono qui
è un cinico automatismo che mi declina fragile, una grotta
dentro cui tu urli ciò che sai ma non capisci
e tutta la primavera che ti ascolta
si insinua e mi crepa di germogli.
Ho l’acqua alle orecchie
quella sensazione che ovatta e lambisce i battiti del cuore
e loro, di risposta, sobbalzano il mare di onde.
Il sole mi arriva fin dietro gli occhi
alla radice dello sguardo, e lì si incastona. Ecco il mio faro
e con una barca fatta di ovatta, un po’ di acqua nelle orecchie
giuraci, che arrivo a te.

La saggezza del sale

Si, lo amo
di quanto amore io sia capace
e dove sono incapace lascio sia lui ad amarmi
di quell’amore di cui è capace, e dove lui sia incapace
lascia sia io ad amarlo.

Si, ci amiamo
di quanto amore noi siamo capaci
e dove siamo incapaci non ce ne stiamo in attesa
ma a palmi in conchiglia ascoltiamo i precetti del mare
e alle labbra portiamo la saggezza del sale.

“Via del Bacio”

La via del bacio
sancisce prospettive inaspettate
di come pensammo i nostri gesti si incontrassero.
Perchè è facile individuare i caratteri delle labbra
temperatura rugiada intensità io e te le conosciamo
la pressione delle dita sulla storia di ogni giorno, anche.
Rispondemmo senza esitare a questa pietra incisa dal fulmine
“Via del bacio”… e ci venimmo incontro
di miele e stupore si svegliarono gli occhi
e gratificammo il cielo che ci aspettava.
Sappiamo che una via va bene per principianti e timorosi
perciò, Amore, conquistiamo di gioia e risate ogni merlatura
fino alla muraglia eretta dal futuro.

Tra stanza e cielo (ad Alessandra)

Ora che il tempo è nel suo senso finale
penso ai sabati trascorsi tra questa stanza e il cielo
a portare stagioni nell’aria rarefatta di medicine
e dove c’era pioggia, a riderla via
tanto, bastava quella che precipitava la gola.
Semplice fingermi giullare
tradivo tutti, non mia figlia
lesta nel cavalcarmi gli occhi
ascoltava i nitriti della rabbia ed era sempre carezza
sul manto della mia inquietudine.
Ora che il tempo è nel suo senso finale
porto via dalle pareti gli unguenti per le tue ferite
senza chiudere la porta.
Davanti ho un cammino di fiori rossi
il tuo colore nei miei passi è cura profonda
però, papà, tienimi per mano fino al nulla
e non accecherò.

D’insieme

Sbagli commessi
mentre ti cercavo,
la gola mi sgozzava il respiro
finché capii nel sentiero la tua impronta
e giravolte di ossigeno accrebbero i miei occhi
per guardarci d’insieme.

A me manchi tu

Scontorno l’ombra dalla luce
(che pure in lei c’è)
e sudo, libera da prigionie di silenzi
che tempo fa mi raggelavano la voce.
Il sole ficcato in faccia
è roboante più di questi minuti che sfrecciano sulla strada
alla perfezione manca la tua risata
a me manchi tu
al caos quell’elemento chimico
di equilibrio o pazzia. Il nostro bacio.

Fear and Love

Il sole in picchiata deraglia le iridi alla luce assoluta
e balbetto lacrime circostanziate di bellezza arrivata.
In gola fluisce il sapore del cuore
distinguo sangue, sale e sogni in sinfonia perfetta
che sembra uscita chissà dopo quante prove, mentre sei tu
le giuste dosi tra le dita…
e io rimargino.

Cuore dentro cuore

Sui nostri volti
le geometrie suggerite dalle foglie in autunno,
qualche scia di cometa tra i capelli.
Ma risa e gesti
ancora immuni alla malattia di un tempo ormai andato,
frizzanti e caotici
come fiori spontanei sul prato dell’adolescenza.
Stendo i lembi di questa immagine
a colpi decisi di ciglia, e appena sotto
la gioia in girotondo incolla.
Passo per qui ogni mattina
dovrei sapere come siamo fatti insieme ma la luce crea esplorazioni.
Divertiamoci a scoprire quanti passi facciamo con un cuore dentro l’altro.

La carezza

Guancia —–> tempia
nel rettilineo istante
localizzo viaggio e approdo,
un nastro da slacciare è ogni tuo capello
e poco sotto la voglia in divenire
è quel piacere che scarto gusto dopo gusto.