Veruska Vertuani e il suo “Tempo degli amuleti”- di Giuseppe Vetromile (CLA)

Veruska Vertuani è una poetessa di Aprilia che nutre un grande rispetto nei confronti della vita e dei buoni sentimenti, in particolare l’amore, e lo manifesta attraverso la sua linea poetica, una linea, un dettato che è senz’altro originale e alto. Presentando molto volentieri su Transiti Poetici il suo recente libro “Il tempo degli amuleti”, del quale riportiamo alcuni testi, è già possibile notare questa sua caratteristica peculiare, e cioè il tenere in gran conto la natura e l’amore, che contraddistinguono l’ossatura portante delle sue composizioni.
L’amuleto, da cui il titolo della raccolta, è un simbolico oggetto che nei miti e nelle tradizioni popolari da sempre ha accompagnato l’uomo nelle avventure più difficoltose, nei viaggi ma anche nella vita di tutti i giorni: così l’amuleto nella poesia di Veruska Vertuani diventa metafora di speranza, di fede in un mondo e in un tempo migliori; non resta, all’autrice, che “indossare i vestiti di tutte le stagioni e ingomitolare di lucciole le coincidenze”: cercare, cioè, in qualche modo tutte le possibilità, grazie agli “amuleti”, di una via salvifica per sé e per tutti.
Da questo nocciolo centrale, da questa ricerca di possibilità, si sviluppa il percorso poetico della Vertuani espresso nella raccolta. In filigrana, da ciascun componimento traspare la luminosità di un sentimento forte nei confronti della natura e della vita, un deciso e consapevole schierarsi a sostegno di essa e della bontà, della positività latente nelle cose e che solo i sensibili, e fra questi i creativi, gli artisti e i poeti, riescono a scorgere, a evidenziare. A volte l’autrice si lascia pervadere da un senso di sfumata disfatta, di scoraggiante rassegnazione (“Dio mi guarda dall’alto, ne sento la pietà / mentre appanno la finestra con le tempie. / Cercando un dettaglio per poterti amare.”). Ma è proprio in virtù di questa consapevole distanza tra terra e cielo, che la nostra autrice riesce a farci intravedere una possibilità di redenzione: “cercando (appunto!) un dettaglio per poter amare”.
E l’amore è protagonista nelle sue poesie, un protagonista luminoso e coraggioso, sincero e del tutto privo di compromessi o condizioni; si tratta di un amore soprattutto fisico, coinvolgente, di cuore e di labbra ardenti. Amore e giustizia, laddove le esistenze di alcuni, specie le donne, vengono bistrattate, offese e calpestate (“Prima di alzare le parole su una donna / ricorda che sei nato dalla sua bocca che urlava.”), o addirittura annichilite, come nella commovente composizione lirica “Magazzino diciotto” (le Foibe).
Si tratta dunque di un percorso poetico completo, quello di Veruska Vertuani, in questo suo pregevole “tempo degli amuleti”, dove il suo dettato creativo spazia da elementi minimi della quotidianità, ad aneliti di più alta visione e considerazione della vita e della società.