Esclusa dal mondo

Cerchiata luna
all’inizio del Tempo non avevi confini
la notte dissolvevi il cielo in acceco
e le donne le onde i lupi
stondavano la voglia su campi di danza.
Un qualche dio ti prese nel suo quaderno
righe e colonne ci fece una stanza
da dove ora guardi
esclusa dal mondo
da dove invecchi
vivendo di altrove.

Il cuore e la stella (fante de mar)

Sul mare che taglia il fiato
corre un cuore cui tutto è vietato
tremare fallire
l’arresa
… capire.
Non sa se l’inferno
sia il buio degli occhi nemici
o l’inverno che spara alle gambe
si può solo inghiottire una stella a notte
per vedersi dentro
un ricordo che aspetta.

Da noi al tramonto

Assaggia l’acqua, è docile
staccati da quella nuvola troppo grigia
e vieni dove il cielo si colora di sole
bagnati come faccio io
l’acqua, ti prometto, sarà docile con le nostre vene
le filerà poco a poco in orizzonte
e noi pulseremo di tramonto.

La magia dell’Amore Nero

Schiaccio le nuvole a memoria
e i coriandoli stridono sui vetri.
Nei fiori guizza l’autunno
quando non mi punge la gola.

Cerco cerchi sui fossi, buttandoci sassi.
Vivo il vento
come muoverebbe le ortiche
indecisa, sotto un cielo squadrato.

E il tuo nome mi finisce in gola
insieme all’autunno e al mio cuore goloso.

Distante dalla vita

Il vento arpeggia i rami scarni
le siepi senza discendenza di bacche
per ninnare il tempo in cui preparo
le dita a vene
chiudere il cuore
la pelle a terra
per essere distante dalla vita
quanto il cielo più un tronco.

A Oriente

Seguimi
nel pozzo dei desideri
setacciane i sospiri
con dita complici
fino a trovare la chiave
che chiude i confini del mondo.
Fatti inseguire dalle mie risate
asseconda i miei silenzi
fino a questo scorcio d’oriente,
getta la chiave nella serratura d’orizzonte.
Il nulla intorno a noi
ha gli occhi di un bambino
che aspetta la favola della vita.
La mia tempia, la tua spalla
nell’istante del voltare pagina.

Lasciarti andare

Ho timore
tra le dita il vento
e io senza timone
beccheggio su ciò che ricordo.
Niente di nitido,
sono i colori afferrati di sguincio
che mi fanno voltare il fiato e lo fanno sostare
mentre vorrei che ti soffiasse in bocca
quel forte che basta per lasciarti andare.

I passi del sole

Avvolta dalla bruma del sogno
scorcio l’alba al mio volerti
e dilato le costole con respiri incompiuti
per farci entrare come frecce le tue dita.
Sto per lasciarti andare
nei lineamenti che vestirò da sveglia
ma un sibilo, ancora uno scagli
su quella vertebra che mi fa ponte col peccato.
Ora capisco
i passi del sole.

Così fai tu

L’albero ascolta il vento
suonare ogni costola delle foglie
fino a farne un respiro
così fai tu, provi a ricrearmi
dalla grammatica di base
ma hai il cuore che si muove alla cieca
e le orecchie inutili.

Distante dalla vita

Il vento arpeggia i rami scarni
le siepi senza discendenza di bacche
per ninnare il tempo in cui preparo
le dita a vene
chiudere il cuore
la pelle a terra
per essere distante dalla vita
quanto il cielo più un tronco.