Al corpo

Viaggio dal passato
a cadenza di passi appena poggiati
come farei se tu fossi un pianoforte illeso
e ti parlassi gesti, prima che parole
gesti primordiali suggeriti dalla pelle.
Rimargini
quella che solo ora so nominare assenza
porgo i tuoi respiri e tu la mia dolcezza
al corpo che nasce
sotto il buon auspicio d’un bacio.

Profumi

Profumi
di cera persa dalle api
di quei segreti appena erosi dal sudore
dove il seno è succo di una notte a nutrire le stelle

profumi
contro l’alba che a fatica sporge il sole
controvento e controsenso al tempo
che vorrei starti lontano

profumi
da quei due piccoli capezzoli
che ti giungono gli occhi in lacrime
quando arrivo allo snodo del diaframma
e sento che dai fuoco alla voce dell’attesa

in sterpi e serpi coaguli la pelle
e non c’è acqua più dolce al mio inferno.