Prova a pensare

E’ curiosa la possibilità
di stelle ferme a guardare
gli umani cadere e rivoltarsi
nel brago delle loro miserie.
Cosa vuoi che esprimano
se non disgusto, se va bene pena,
perciò -meschino- rifletti
la scia che si allunga non è il vassoio pei desideri
ma la saggezza delle stelle
nel darsela a gambe levate.

La via del nido

Libera gabbiani nei miei occhi inquieti
le pance bianche mi rasserenano al cielo
liberali in prossimità dell’alba
nell’ora delle vene lisce
e quando fa così buio che il mare
è più caldo del sangue.
Forse troverò il nido
dove ristagnare d’un colore accecante.

Pretesa

Voglio un amore sputato all’inferno
sparato in paradiso
con una catapulta di brace lussureggiante
voglio un amore che disinneschi l’anima
che si illumini a giorno sotto l’urlo della carne.

Aquilone

Aquilone
caleidoscopio di voli accennati e convulsi
di direttrici tornate sui propri passi
mio urlo policromo del bisogno di macerare
tra i colori e le discrasie del vento
fino a essere goccia perpetua di saliva e pianto
ascesa e discesa tra le tue labbra.

Tre

Tre baci
tre prove d’amore
prova scritta prova orale, media
tra le prime due
tre carezze: sottopelle al confine
a cielo aperto
tre atti pindarici
prologo delirio epilogo
tre quarti: tempo del valzer
e ancora Bacco tabacco Venere
a rimpinzare la tavola le bocche l’ardore.
Ora e solo ora
svelato da noi
il tre può dirsi perfetto.

La vena

Sono una vena
nel bene e nel male degli esseri umani
incapaci di godere delle piccole cose
di valutare le grandi senza esagerare.
Sono percorsa come un tratto di fogna
un viaggio sotto l’aurora
sono una vena tra nutrimento e delirio
tra carestia ed embolia.
Non va meglio con gli dei
per loro o è inferno o Parnaso
che a gran voce mi pretendono
nel piatto del fuoco o dell’ambrosia.
Scrivo sempre in rosso
lo stile del pensiero che si fa carne.
Fortunati voi a essere solo poeti.