Quel fluido nel cuore

Quel fluido nel cuore
lì, almeno, so nuotarci
anche se mi percuotono giorni
affrettati di burrasca
l’acqua piange crepe
disarciona il mio equilibrio.
Fratturo.

So nuotarci, almeno lì
anche se mi percorrono giorni
che vivono loro stessi al limite
e le velocità del camminarsi addosso si sommano
e le velocità del camminarsi contro si moltiplicano.

Solletico epicentri
si irradiano risate
carezze
cure impercettibili, che mi fanno dilatare sensi
e conquistare la partita a nascondino.

Tepore.
Sei iscritto così
all’anagrafe in petto.

La canzone

Istighi
linfa
nei miei polsi,
percorri di carezze
i sentieri incisi dal destino.
Bosco
diffusa frescura condivisa sugli occhi
annaspo di lava ma sono tranquilla
in ogni contraddizione.
Luna
affacciata su noi, desideri inespressi
spessa come una lancetta
tramonta del tempo che vorrei.
Quanto passato fa
non ho goduto degli intrecci
della pelle che ti si inerpica
sui miei anelli fino a perderci la ragione
che non vogliamo e mai troveremo.
Passa una canzone
in mente
ed io a me non mento.

Al corpo (Isotta)

Viaggio
dal confine col passato
a cadenza di passi appena poggiati
come farei se tu fossi un pianoforte illeso
e ti parlassi gesti, prima che parole
gesti primordiali suggeriti dalla pelle
emarginata.
Rimargini
quello che solo ora so nominare assenza
porgo i tuoi respiri e tu la mia dolcezza
al corpo che nasce
sotto il buon auspicio d’un bacio.

Preghiera di Venere a Giove

Coincideranno lune
dalle tue catene lunghe i mesi pianti
a volerti luce gocciata.
Singhiozzavo tetano
ero carnefice e sintomo della ruggine
sbocciata a lenirti prigionia.
Consumate tempie
nelle notti spirate tra cuscini di ginocchia
ho perso la rosa dei venti e più non so
lo stare sui piedi.
Rannicchio bordi
coagulo
tranne il pregarti di tornare
coincidenza di lune
e gocciarmi carezze per destare il sentire.

Protetta

Sei
quel per cui
labbra inturgidiscono di senso
a sapere che c’è altro spazio
da governare in incastro
a sapermi protetta dal temporale di attimi
fin dall’uscio sui tuoi respiri.

Ardita felicità

Liquore
penetra le fessure dello sconforto.

Liquida
cauterizza l’arsura di mani
depredate dalle fattezze di Amore.

Ascolto l’osmosi nel testamento delle sue leggi
soccombe al tuo strumento di pelle
che trova accordo con le mie note sole.