L’innesto

L’assenza è una goccia scheggiata
mi incide la pelle
innesta gemiti d’ali nel sangue
per farmi anelare all’idea di te.

Electrical storm

Sono una sirena
incastonata su un lenzuolo d’acqua
quando l’alba si stropiccia gli occhi
e tu elargisci sensi alla bonaccia.

Sono una sirena
incastonata tra le imperfezioni d’uno scoglio
e le tue dita si tuffano
come una rete che mi ferisce di salvezza.

Sono una sirena
incastonata in questa vasca
che tracima di occasioni perse
in cui piangi la sabbia del ricordo.

I pori delle onde

Se cielo e mare cambiassero di posto
avrei le spalle vestite di sabbia fangosa
e conchiglie, sassi, relitti
sarebbero incidenti piovuti.
Avrei però piedi meno gravi
annegati tra le nuvole
e l’arrivare a te
durerebbe una carezza
di vento tra le dita.

Mi desto da me stessa
nell’attimo che coincide col sogno
crocifiggo inezie sulla battigia
e i pori delle onde stanno ad ascoltare.

Sarà vita

Regalami
una foto che non ti ho chiesto
che non sapevo neppure scattata,
regalami
l’urlo del petto
lacrime che bestemmiano
un maledetto annodarsi dei sensi
come nido di serpi.
Regalami
una foto ancora da scattare
metti a fuoco i desideri
sovraesponi quei piccoli tubi
il letto d’ospedale
affinché si disperdano nel braciere della speranza
rinascendo nella cristallina certezza
che sarà… vita.

Il sogno

Inarco la schiena
crepito come tronco svuotato
dalle tue labbra
di tarlo goloso.
Graffi gli anfratti
delle mie inibizioni
tagli gomene, manometti bussole
cauterizzi ancore.
Annaspo in una visione.

Il sole suona la sveglia.