Il concerto capovolto

Passi ansimanti
accompagnano alla bocca del piacere
il desiderio, nel suo primo sorso.
Trovi l’ultimo pertugio di oscurità
lì dirigi i miei fianchi
in un concerto che hai preteso capovolto.

Impeti.

E’ fatto di sostanza d’impeti
ogni atomo che il metronomo assegna alle nostre labbra
fino allo sfinirsi nell’inevitabile
rallentare.

Denso.

Il cielo è denso
affollato intorno a due corpi
goccianti di rugiada che non ha fretta
di ritrovare la strada dell’alba.

Gli occhiali

Rocce
marroni e vive,
da un sussulto di ciglia
scardinate giù, nel crinale del passato.
Hai così
lo sguardo che svelo
dalla manna alitata sui tuoi occhiali
umida come un porto
che nell’alba si veste di latte.

Cuore incompleto

Privi il cuore
della forgia di un’onda,
chino
nell’estasi di salsedine
che ti commuove lo sguardo coi colori del mare.
La mano è l’ultima insenatura
raccoglie questa pietra
incompleta per le mie dita
che inventano alveoli
al tocco della rinascita.

Aurora boreale

Si libra il cielo
nel suo immaginifico sè,
volute membranose
ricambiano il sorriso della nostra meraviglia
e la mia tempia si congeda
appena sotto al contatto tra lobo e collo
che mi basta da emisfero
dove studiare geografia di felicità.