Sin

Il cuore è una campana
immota
nel petto.

In pugno
ho un tuo pensiero.

Impugno la mano
miro al bersaglio
come farei in Chiesa.

Rintocco di battiti.
Il torace urla
“per mia colpa…”.

Quanto devono andare
a fondo
queste due dita
affilate come un pugnale
per cancellarmi dalle cellule
la stessa geometria
di alti e bassi
che c’è nel tuo quaderno?