Come due spighe

Tra le cosce stringo un thermos di caffè caldo
coi fari che albeggiano il Natale ti faccio cenno.
Sei già sulla strada, indifferente a che giorno sia
tra le cosce stringi brividi e il profumo della paglia,
un ricordo lasciato in chiesa assieme ai gesti di croce
che, schizofrenici, non ti perdonano mai.
Da dove partisti, che mangiatoia ti sei chiusa alle spalle
per venire qui? Non so nulla e non voglio risposte
tremo di caldo nel vedere che sai bere e sorridermi in un tempo unico.
Anche stamane ci abbracciamo nel mezzo
tu ancora da cogliere, io pronta al pane
come due spighe flesse a ponte
e sotto scorre il destino
e sopra corriamo, amica mia.