Immensamente (a Giulia)

Inzuppo lacrime nella colazione
la tua… ieri non c’è stata
solo stelle di porcellana franate addosso
senza via di latte
senza via di fuga.
Giulia, i capelli tra le macerie
sono pane tra la calce
la voce ferma di un uomo ti impasta
e tu lieviti al caldo del suo abbraccio
con gli occhi ancora slabbrati dal buio terreno
buio terrore
buio.

Le ore sorvolano
le ore, in picchiata, sciacallano
ma non te, un fiore fragile di immensamente.