La valigia nell’alba

Sdruccioli in strada su lingue di nebbia
che leccano il selciato e involano, rotte dai passi
di una donna.
Ti ascolto
confusa all’intercalare del netturbino
che fischia la sua alba tra il silenzio,
sei pesante come una porta lasciata alle spalle
quando la mente dice addio senza più sgranare gli sbagli.
Incerta, forse riposi
la schiena sul muro umido
e lei accanto, a piedi scesi senza pentimento
accende una sigaretta
si accorge che tutto rischiara.
Non quella finestra
un amante sul letto
una fontana senza oboli al futuro.