Sono una giarla

Giarla.
Gambe accovacciate
il cerchio di braccia a legarle;
la testa, sconfitta e felice
a respirare il buio.

Sono una giarla.

Parola che ti sovviene
insieme alla memoria
della fila di banco
mentre tiri la gomena per disincastrare
dagli spigoli delle pagine
cosa non saresti mai voluta diventare.

C’è solo il vento
a giocare tra i miei spiragli
ad accudirmi intrecci
forzati dal pettine dei giorni;
ora che vorrei
speroni di curiosità
a tracciare strade sulla mia iuta
ora che vorrei
dita carezzevoli
sulla promessa d’uno stelo.