Quante lacrime fa

Quante lacrime fa
ho scardinato l’uscio
perché te ne andassi
senza il bisogno di girare la chiave
solo il gesto di rivestirti
con quel silenzio che attutiva
i miei limiti.
Quante lacrime fa
ho poggiato la fronte
su un selciato di lentiggini e nei
che mai conduceva (finiva con) a te,
gemuto nell’insenatura tra collo e spalla
richiamando il tuo porto.
Quante lacrime fa
vorrei poter dire di aver smesso di piangere
ma le guance sono campi coltivati col sale
e i ricordi fiori mai pensati.