Rivoli d’estate sopra le tue spalle
sono le mie braccia, catturano
le intenzioni del restare.
Chiedermi dove andresti mai senza di me
sarebbe come guardare una goccia nel fiume.
Perché e come
andresti mai?
Eccole, le fitte alla gola
che sfilaccio tra i denti
docili gomene imbevute di sale.
Mi porgi l’adesso
dal tuo occhio riflesso
al sorriso sfugge una stola di cobalto
s’adagia sul ponte
come musica e cielo.