Gocce di arcobaleno

I tuoi capelli si accendono
sotto le mie carezze, come un prato
goloso di primavera.
Intreccio le dita perché siano cuscino
dilato lo sguardo perché sia soffitto.
Assecondo i crinali del tuo viso
e mi scappa dalla pelle il viaggio
di quella voce che fu miccia per gli sguardi.
Piove l’arcobaleno
in cangianti gocce di esistenza
su cui appendo i nostri gesti.
Uno sbadiglio di vento
e già nasce il cielo dei miei ricordi.