All’origine del mondo

Quasi non distinguo il tuo volto
dalla nebbia che lo circonda
ti sfioro la guancia
e sei così impalpabile
che ti entro dentro.
Sei un buco nero
divenuto umano
la più potente delle stelle in cielo
la più bislacca miscellanea in terra.
Vorrei rimanere a galla
ormeggiare sul tuo cuore
asciugarti le lacrime con un fazzoletto di baci
osservare il respiro farsi regolare.
Spegnere finalmente la luce
su quanto di brutto hai incontrato
nel primo giorno
all’origine del mondo.