La tua giacca

Accartocciata
in un rigurgito di letargo
c’ha pensato il malefico sole
a riscaldare il fotogramma
vissuto ieri.
E’ la solita minestra
servita nel solito piatto
che vorrei isolare
perdonando la finta distrazione
del gomito.
Cocci di assenza,
mai una volta che possa confidare
nell’ “assenza di cocci”.
Un pensiero futile
mi attanaglia la mente.
Quella morbida giacca
di velluto nero
e il movimento delle tue mani
lungo i cilindri di stoffa.
Simile è il mio tentativo di proteggerti
da una pallottola d’acciaio
dotata di ali.
Alzo le mani
di fronte allo scontato epilogo:
rewind-stop-play.
Rewind-stop-play.
Refrain dell’assenza.