Magazzino diciotto

Quattrocentogrammi di chiodi
uno alla volta tra le dita
non per appendere campane alla domenica
nè giorni di festa alla parete.
Valgono il peso di quattrocentogrammi di chiodi
i tuoi affetti da imballare
ferro che picchi in ossi di legno
marci e sdentati, come la voce dei passi
in ordinata disperazione.
Trovi di tutto nel magazzino diciotto
rovi di sedie mobili sull’attenti
manciate di quattrocentogrammi di chiodi
con la fretta di sprangare porte e finestre,
correre
che il corpo è un avanzo, buono per domani
e l’anima tornerai a prenderla
nella stretta di un bambino a un fiore
tuo figlio o chissà, nipote
quando il cielo è ruggine di chiodi, in un giorno di festa
alla parete del magazzino diciotto.