La vallata

Ho brama
di fare della lingua una vallata
stare ai tuoi crepacci come natura che attende le stagioni
in cadenza e conosciute, eppure lesta
a disarmarne i presagi.
Insinuare nebbia sulla tua pelle calda
per vederci decollare un volo di nuvole, quelle senza brusii
d’annunciare pioggia.
La pioggia, ecco! Scovarmela addosso
fatta fiume perchè nel frattempo ti sei insinuato
hai messo radici sulle mie labbra.
E più non governo il ciclo di vita del piacere.