Dopo la porta

Do in pasto al passato
questa porta,
serratura di uno scrigno
divenuto estraneo.
Mi butto alle spalle
il soffitto pregno di pensieri
e coperte fatte
con manciate di neve.
Tolte le scarpe
sussurro ai piedi
la libertà di una primavera,
la gioia che prova un filo d’erba
se nel sorridere
si veste di rugiada.