Lo squisito dolore dell’amore

Non è perduto
il tempo del metronomo
poco sopra le mie ciglia nere, a dettarne chiusura
sulla rima bianca. Un tempo di profitto, in cui sporgersi dai piedi
e tentare il sentiero dei sogni affiorati
tra scrosci di lacrime e sassi di inciampo.

Non è perduto questo tempo
poggiato alla finestra come un foglio bianco
da cui luce trapela in focolaio e si irradia
libera di ricalcare
l’anima che rimane
asciugata la pioggia.