E’ questa una città

Tramontano angeli sul cemento
troppo spesso assieme al sole.
E’questa una città di carne in frantumi
di futuro accerchiato col filo spinato
-i sogni si poggiano
i sogni sanguinano.-
Dissero ci fu una migrazione
di rondini, e aria di aprile a lenire fascine di muscoli e pionieri a spalare palude.
Germogliò forza…
i rami sottopelle
ricordavano il corredo delle proprie radici.
Germogliò l’idea di forgiare il rumore delle fabbriche
sopra le bombe.
Arrivò poi quella folata straniera
forza e idee non fecero in tempo.

“Eppure sembra ieri”, lo penso pure io
cammino e mi sento ancora ridere
per l’alito che sa
di cioccolata e di altalena
spruzzate fino in cielo.
Il crocicchio di Via degli Olivi
ogni mio ricordo in finale arriva qui
sale le scale di marmo, si sporge e sospira
poco sopra quel bacio che sto ancora dando.