Vestirai il vento

Arriverà il rosso in gola
arsura, di me a gambe accavallate
su quella sedia in dissolvenza
fra titoli di coda.
Quando non vuoi ingoiare briciole d’una festa
e sai che la tovaglia è indelebile al vino, e tra le pieghe
accoglie il bicchiere da cui osservavo.
Non ti ho mai ascoltato correre
eppure ho nel cuore la batteria
di scarpe eleganti sul selciato
lo sciare della fusciacca dove quel pozzo diventa erba.
Arriverai
-diluito affanno-
fino alla più scomoda radice di ulivo
che serra la zolla pronta al dirupo.
Lì sarò nuda
corpo voltato.
Proverai
con quell’indole per cui ti ho amato.
Ma vestirai il vento.