Non scordo

I colori della pietra mi sciolgono i passi
e il diaframma è un grave che un poco ansima
nel rotolarsi a valle del ricordo.
Quanto dappertutto sei
oro colato da occhi di ulivo
pungenti e selvatici frutti
a bivaccarmi in vena.
Non scordo
che le spalle servono a confinare il passato.
Non scordo l’istante che fa di ora
il rimedio che va bene per tutto
quando mi abito e risuono vuota.