Di Letizia

Intuisco
-sussurrato- il nome
sbagliato intercalare
punteggiatura di bestemmie.

Intravedo
stoffa tesa sopra pelle attillata
grinze di una corsa
rattoppata con la maglietta bisunta di tuo padre
coi fiori che mai tua madre dal vestito colse.
Scappi
e tra le mani la cattedrale di pixel
effimera il buio. “Vado a prendere un gelato”, strepiti
più forte delle ruote che ti scorrono accanto.
Non sei sul passeggino
delle trecce rimasta è solo l’incuria dei nodi.

Ti intrattieni con il primo lampione
malfermo in luce.
La fronte aizza il nero
di Letizia
neppure un gesto nel volto
hai.