Cemento nel grano

Una rotatoria
piovuta dal cielo
sporca la campagna padrona.
La fine sfuma nell’inizio
come il tuo destino,
Nera,
gettata all’angolo di un cerchio
la tua vita non si accorge di te,
tu, mimetizzata nel nulla.
Una sedia barcollante
intrisa dei tuoi umori
rattoppata con calze
da un centesimo;
nella mente di chi ti compera
vali ancor meno.
Il nostro sguardo sul mondo si incrocia,
il lunotto della mia auto
è il tuo recinto,
non faccio in tempo
a lavarmi la faccia
dallo stupore di un bimbo allo zoo.
Vedo noi due
come animali liberi
sedute ad un tavolo del centro,
risate e sorsi di tè
dipingono il mio film.
Ci pensa il lampo negli occhi
di chi sta guidando quel trattore
a castrare
la mia immaginazione.