Arreso. Vuoto a perdere.

Mi hai risposto con le mani sopra la testa.
Arreso.
Un vuoto a perdere risucchiato dalla Fossa delle Marianne.
Un contenitore senza contenuto non può dirsi tale.
Ti ho sentito scisso dalla tua interiorità
come una bottiglia senza il suo messaggio.
Sei la tomba corporea del tuo testamento.
Mi hai insegnato ad osservare
ma ora mi lasci nel backstage
mentre ti ritiri nelle tue segrete.
In questa telefonata
non hai voluto viaggiare con me
ho alzato le spalle, non mi sento a disagio
se la mia allegria quasi ti infastidisce.
Ecco perché preferisco la buona solitudine,
i passi a due creano dipendenza
e la distanza è osteggiata
da un cordone ombelicale che sanguina.
Nel sistema di disuguaglianze fra dare ed avere
tipico dell’Amicizia
oggi c’è una sola uguaglianza,
quella fra il tuo silenzio e la tua indifferenza.
Sarei voluta entrare nella fibra ottica
fino alla tua fibra
per scardinare il tuo cardine
di badare troppo a te stesso.
E lasciarti solo i petali imperfetti
strappandoti i doni di Madre Natura,
Narciso,
tanto per vedere
come ti guarderebbero
gli occhi del mondo.