Tra me e me

Il giorno carnifica in tramonto
col mio corpo a piombo sul letto, senza indicare un tempo.
Io sono la mia origine
mai andata oltre il circolo venoso
figlia dei neppure
scricchiolata dalla solitudine.
Sfoglio lo sguardo passato lo sguardo futuro
e so di essere zero, inventata da poco
per fare tornare i conti al destino.
Le armi vere tacciono
furibondi di sabbia pirica sono i deserti
delle strette di mano e dei baci
è tutto intorno e nulla mi trapassa
costellazioni, amori… facciano pure
intreccio tra me e me un tendine e una paglia
il fiato è tiepido e brodoso
galleggio lo sguardo, dalla mangiatoia.