Il mio maggese

Viveva il tempo in cui
non avevo bisogno del maggese
tra le mie zolle spighe di grano
che non solo pane sarebbero state
-dovevo saperlo, a vene nude sui pugnali.-
Terra e sole e sorrisi sopravvivevano al mietere
mi piaceva respirare le ore, anche se d’ombra
poi i rigagnoli d’aria smagliarono il cielo
lo misi agli occhi come memoria
del turchese che sapevo riposare
sotto al lenzuolo della notte.