Ho imparato l’attesa
leggendola nel soffitto che non vuole albeggiare,
ho insegnato l’attesa a passo di pavimento
l’ho insegnata a mamma
a forza di inzuppare biscotti nel latte.
La notte vince ogni gara
rifugia i muscoli tra le carezze
le incertezze tra i desideri.
E quella scala che ho sognato
è come il cavallo che dondola nella giostra,
saliva poi scendeva.
Va bene anche così
la favola che tengo stretta in sella.