Sei stupore

Ti scorgo
appena dietro l’angolo di un’apparizione,
incedere
come i merletti di neve sui miei capelli.
Sicuro, lieve nei passi, nelle labbra
che svestono i denti
su cui s’ acquieta lo stupore
di me, donna
evaporata in bambina.
È un trasalire di ciglia
che si incurvano in dita,
toccarti di sguardi è già una follia
mentre il respiro
intona la litania
gradita all’orecchio di Madre Natura.
Mi ascolto i sensi mutare di nido
migrare è una necessità
urgente pure al ragionare
di quel bacio, che trova letargo
nello sfiorarci.