Amen

amen

Labbra ricurve
incollano dita
agli spigoli di un fazzoletto di carta.
Il naso a sbatterci contro
non per conforto
perché la vecchiaia cala il sipario sugli occhi.
Annuso ricordi
in voci e profumi.
Campane e zucchero a velo.
Domeniche e cartocci di paste
tra una briscola ed un tressette.
Spegnere risate nel posacenere.
Gettare acqua sul pensiero che la vita brucia.
Mi avvolge la realtà
e sono marionetta vestita dalle Parche.
Finché Atropo non sussurrerà
così sia.