Interstizio

Il tramonto bagna di inchiostro
la livrea di un pettirosso
affacciato sul mio taccuino.
Forgio quel che vorrei di noi
forzando delle pagine il limite
gli spigoli, le costrizioni
mentre due occhi densi come caffè caldo
stracciano le briglie al cuore.
Ti insinui come stagione irrequieta
tra i merli della mia torre,
slacci la serratura di tende.

Sono incastro tra letto e cielo.

Afferro l’abbandono delle tempie
il loro fluire da occhi densi come caffè caldo
fino all’interstizio dei tuoi nei.

Lo colmo, gemendo lava.