La pescatrice di nuvole

Non mi è concesso volare
se non con la pazzia
che mi cadenza i giorni
mentre voi partite
arrivate, mi passate accanto
con ali sontuose e folte.
Le mie sono due mozziconi
aggrappate alla schiena,
moncherini, resti rimasugli
la negazione di ciò che è intero, insomma.
Stuzzico unghia con unghia
e viene via un’eco di cielo
che rubai ad un binario in corsa
o scivolò ad una valigia distratta.
-Mi dichiaro ‘Non colpevole’-.
Per i miei stracci sono regina,
obbediscono alle mani
che frugano in bolle di plastica
e laceri carezzano ferite.
Voi che vi vantate di fare ‘il cambio di stagione’
siete piccola cosa
voi che ridete del mio blaterare sdentato
siete piccola cosa
voi che gettate le nuvole come fossero avanzi in agonia
siete piccola cosa.
Io che le pesco, le riempio con la mia vita, fino a incrinarle
io sì che sono gran cosa.