Chiara, Francesco

Sono Chiara
affacciata alla vallata della misericordia
sfiorano i passi del viandante
i miei petali intagliati nell’arcobaleno
traslucide lacrime consolatorie.
Ed io Francesco
aggrappato al cornicione di una vita dissoluta
ripercorro a ritroso quegli stessi passi
fino all’origine del peccato.
Eppure ti ho innanzi come Chiesa
immutata al passaggio di intemperie
certezza di ristoro per tutte le esistenze.
Ce ne stiamo qui
ai margini opposti del mondo
come due culle, l’uno per l’altra.
Finiti di edificare da albe e tramonti.