Nell’arcobaleno

La mia abitudine
è ancora poco avvezza
a riconoscerti nelle piccole cose.
Se tu fossi
dietro questo arcobaleno
pur di raggiungerti
la mia mano – spergiurando –
lo scanserebbe come
un velo di misera fattura.
Il fatto è
Cuore Mio
che sei nell’arcobaleno,
un dipinto appeso ad una nuvola
per cui gli Dei
si sono scomodati
a mettere un dito
al posto del chiodo.
Il fatto è
che il mio cuore
è quella densa vernice vermiglia
dalle interminabili braccia,
che assecondano
il tuo arco fatto di sole
il tuo arco
dove tendi la speranza.
L’ingenuità
delle gocce di colore
mi apre il sorriso.
Tale e quale
all’ingenua intimità
che lega le nostre spalle.
Senza soluzione
all’enigma del continuo.