Il compasso

Voglio la tua voce
che esca dal sempre e mi rimbalzi negli snodi del piacere

Dammi la mano
che esca dalla tana del ginocchio
dove hai memoria di lenzuola sudate

Voglio incontrare il tuo sguardo
che esca da una notte ormeggiata al soffitto.

Tra le dita che imploro
pretendo l’accadere di ogni tua anatomia.