Dietro l’orecchio della conchiglia

Vorrei accorgermi della pioggia prima della terra
prima delle doglie delle nuvole,
essere l’intervallo
tra la carne che attende e quella che spinge,
stare tra il respiro che annega di sete
e quello che torna sottile dopo una contrazione.
Invece finisco sulle dita del vento
perdo potenza e mi perdo la potenza delle cose.
Invisibile
come un capello smangiato dal sole
finisco, in un gesto distratto
dietro l’orecchio di una conchiglia.
Tutto sommato è andata bene, in-onda c’è l’orchestra del mare.