Come eri vestita?

Un disco rotto nelle orecchie
schegge di vinile impolverano le cosce
stai ferma è facile
coi tarli della paura che ti mangiano i muscoli.
Ti piace, eh?
due dita nel corridoio del piacere
vomito un bacio nella prima stanza che trovo.
Avevo un carillon di pizzo sui fianchi
in bocca un’onda dolce, di quelle
che dondolano il mare fino alle stelle
il rossetto denso come il cuore della notte
e labbra polpose di un vino assoluto.
Presa per il collo
mi bevi cieco
l’etichetta è un vestito sulla risacca.
Ero fatta
che contenevo solo amore
ora sono un coccio di assenza
per i desideri da galleggiare in mare.

Come volete che fossi vestita?

I vostri occhi sono serrande aperte
e le domande fanno troppa luce.