Una domenica d’estate

Nei passi raffermo
-un pane dimenticato al sole-
ti precede lo sguardo del tuo cane
nero, come la stretta della lava
per avvinghiare il mare.
Quanti ostacoli su cui inciampa il bastone
ma tu guardi avanti, al tempo che hai perso
e che è stato raccolto dalla memoria.
Ci incontriamo dove il cuore si affatica
nel punto di sutura tra discesa e salita
tu, gli occhi velati dal disincanto
io in andatura per non svegliare il sogno.