Simboli

Il gusto di una panchina
era di ferro o marmo, prima di te.
Baciata dal sole, certo
profumata col giornale della domenica, certo
probabile epicentro di bambini che si rincorrono
ma priva di quella grazia concessa solo dalle nostre dita,
una voluta o un fregio perchè l’opera si compisse.
E quando fu di scuotere le membra e ripartire
disegnammo gli infiniti sulla materia
e facemmo di sciocchezze la nostra beatitudine
d’accordo col tramonto che tutto sopisce.