Viscere

Un taglio sottile
dalla gola ai piedi della mia schiena
indici ai bordi del sangue
pollici che fanno della carne uno scricchiolìo.
Non è così che si apre uno scrigno
gridano le mie vertebre ai tuoi occhi
non è così… e sbocchi la mia serratura.
Mi ero fatta pesce
per stare pronta ad ogni tua foce
senza pudore hai tolto cuore
polmoni inventati per respirarci di baci
seccate le iridi per essere olezzo.
Staccata la spina
le squame luccicano ancora
ho forza di appenderle su un nuovo cielo
che non ricambi il tuo sguardo.