Placenta

Avvinghiato
da un letto
estraneo
ad un secolo da me
stai vivendo
quella che sarà la mia vita
fra cinque ore.
Lì da te
il mio imbrunire
ha la forma
di un lenzuolo
ricamato di stelle,
ti aderisce sulla pelle
a proteggerti i sogni.
La luna
che ci accomuna
capta i miei pensieri,
i suoi fili d’argento
hanno il capolinea
nella tua testa.
La musica che credo
di ascoltare
l’hai appena resa
comunione di gesti,
l’amore
che sto per fare
ti ha già fatto vibrare il sangue.
Le lacrime
destinate alla solita sequenza
del solito film
confluiscono nel liquido amniotico
che ho creato
perché sia l’oceano
della tua vita senza confini.