La scia

Rallento, vestita di blu
la melodia di tacchi che mi porta a finire il giorno.

Non mi basto.

Alzo il mento
alla massima escursione dai piedi
e taccio di parole e sensi.
Cielo
pure tu rallenti l’infilare le braccia nella notte
vivi con me il taglio di un indaco compatto
strabuzzi il derma di bianco.

Ero certa
che nel tuo intimo fossi l’affresco di tutti i colori
che ne indossassi giusto un paio ad ogni cadere di ora.

Il tempo solidifica miglia
che tu corri e fertilizzi d’ombre.
Perdo a starti accanto
in quanto riesca io ad essere cielo.

Sottopelle
ho solo imbrunire.