San Valentino è un eufemismo

Tagliamo infinito
in parentesi di pelle
il tuo ombelico sulle mie anse
è l’orecchio assoluto per il tumulto.
Siamo un’espressione che non chiude mai la graffa
le convulsioni decelerano e s’arginano negli occhi
che incrini e delizi con cerchi concentrici.
Spuntano falangi dalla tua maschera
senza scrupolo… spuntano.
Il Piacere non ha badato a spese
nel darti livrea così regale
cadi a denti stretti e sul collo
sboccia avorio, misto a rugiada.
Adornami di stelle che i mortali usano a Carnevale
comprimi il cielo in cartapesta
a farne la scena del crimine su cui giaccio,
invertebrata Tua allegoria.