Indizi di te

Inerme,
accasciata sul Nulla,
aspetto il tuo ritorno.
Mi scorri dentro
come l’aria che non vorrei respirare,
è feconda del tuo ricordo
che mi ossigena il sangue.
La tua voce
è un sussulto del ventre
su cui la mano del Fato
ricamò un orecchio gemello.
La matrigna Lontananza
ride,
sbeffeggia la mia schiena ricurva,
lancia pietre
contro la mia pelle,
lattiginoso specchio.
Vorrei cancellarti dal cuore
con dita
di carta vetrata
perché toccarti con la sola mente
non mi basta.

–Segnalata alla 1a Edizione del Concorso Nazionale di scrittura in prosa e poesia “Scriviamo” organizzato dall’Associazione Socio Culturale AGORA’1991 di Appignano–
–Menzione d’onore al Primo Memorial ‘Miriam Sermoneta’-Roma.–