Sono quel tipo di sacrificio
capace a perdonarti
giorni sonnambuli
giorni smarriti nella spuma di birra
giorni che albeggiano prima del tempo,
mentre vegli.
Sono quel sacrificio
nel farmi sapone
sui palmi alla deriva di carezze
nell’annegarti i pori, così
da viaggiare tu senza pelle
incapace a trovare la mia.
Sono sacrificio
le mie dita che girano viti
in quell’ingranaggio che ha velleità
d’orizzonte. L’abbraccio.