Rigurgito

Affondo sabbia
e due zeppi d’ossa, nel punto di carne dove gola parla.
La saliva ha la stessa forma delle onde
rigurgita il dolore e mi carezza in perla
-smerlata conchiglia
incastonata nella cura del mio pescatore.-

Il cornicione

Sapevo della fine
che avesse densità dissimile alla creazione
eppure sono a galleggiare
armata al cemento
lo sguardo grondaia stelle in pancia
e un fiocco di carillon, per le fiabe che ti narrerò in salita.
Ansimo il vuoto
-suole di cornicione-
sosta il destino e avvinghia pelle, avvinghia ossa.
Risalgo.
Risali.
Nasciamo.