Una serata strana

Umori di cucina
fronte
sogni
appiccicano tende ai vetri.
Stessa osmosi
che rincorro dai capelli al cielo,
legno corroso
altalenante
blatera come bocca sdentata e ubriaca.
Salgono gli occhi
tossiscono spasmi di luce
ridono vuotando un sorso di paura.
Scivolerà il passo per la rugiada
eppure la gravità avrà l’attrito di petali.

A Me

Con gli occhi feriti
dai raggi che saranno
da quelli che conosco, e sono stati.
A mento fiero
e passi tremeranno.
Un vicolo in sottoluce
occhi che si abituano e guidano
a quella che già sono nel futuro
e che VOGLIO raggiungere.